𝗗𝗢𝗣𝗢 𝗟𝗘 “𝗦𝗘𝗖𝗢𝗡𝗗𝗔𝗥𝗬 𝗦𝗔𝗡𝗖𝗧𝗜𝗢𝗡𝗦” DAL GOVERNO USA 𝗟𝗔 “𝗦𝗘𝗖𝗢𝗡𝗗𝗔𝗥𝗬 𝗧𝗔𝗥𝗜𝗙𝗙”

Gli “addetti ai lavori” in materia di restrizioni agli scambi e relative sanzioni ben conoscono quello che si definisce “potere di enforcement extraterritoriale” che gli Stati Uniti da tempo si arrogano, con riguardo a violazioni della normativa USA di controllo su beni e tecnologie duali e militari, attraverso le “secondary senctions” comminate a soggetti stranieri che le infrangano.

Ma è una novità pressoché assoluta quella di utilizzare un meccanismo simile nei confronti di chi acquisterà petrolio o gas dal Venezuela, sanzionando i beni importati con un dazio aggiuntivo.

Il presidente Trump, infatti, ai sensi dell’International Emergency Economic Powers Act, per salvaguardare gli interessi statunitensi e “punire” ulteriormente il regime di Maduro, accusato di rappresentare una “unusual and extraordinary threat to the national security and foreign policy of the United States”, soprattutto a causa della fuga dei cittadini venezuelani dal proprio paese e i conseguenti flussi migratori che starebbero “destabilizzando l’Emisfero Occidentale”, oltre all’ingresso negli USA della “gang Tren de Aragua” (designata come “Foreign Terrorist Organisation”), imporrà dazi del 25% su tutti i prodotti importati negli USA da Paesi che importano, direttamente o indirettamente, petrolio venezuelano. Tali dazi, per chiarezza, si applicheranno in aggiunta rispetto agli altri dazi che fossero già dovuti per importazione di determinati prodotti dai paesi colpiti da questa misura aggiuntiva.

Come si diceva più sopra, si tratta di un meccanismo che fa pensare inevitabilmente alle c.d. “secondary sanctions” in base alle quali un’entità o una persona non soggette alla giurisdizione americana possono essere sanzionate (ovvero, a titolo esemplificativo, subire il blocco dei propri asset negli USA e contestualmente essere esclusi dalle relazioni con i principali circuiti commerciali e finanziari mondiali) per quella che è considerata a tutti gli effetti una violazione delle norme USA, ancorché commessa in un paese terzo rispetto ad essi.

Questo “dazio secondario” allo stesso modo colpirà un paese in cui vi siano soggetti che effettuino acquisti “sgraditi” agli Stati Uniti.

Anche questi nuovi dazi si applicheranno a partire dal prossimo 2 aprile.